mercoledì 28 novembre 2012

Il ponte tibetano

Legge di Murphy per neomamme: se tuo figlio deve fare il vaccino, pioverà.
Non una pioggerella leggera. Non due nodi di vento. Una bufera epocale che si abbatterà su di te e sul tuo quartiere in quattro momenti esatti: l'uscita da casa; il tragitto dalla macchina al centro vaccinazioni; i due percorsi inversi.

Il tuo passeggino dovrà superare torrenti d'acqua, sampietrini lisci come saponette, pozzanghere fangose. Dovrai inoltre munirlo di copertura in plastica antipioggia. E poi portare: l'ombrello che non si sa mai, la copertina dovesse far freddo, il cappello perché - si sa - il vento è il nemico dei bimbi, la documentazione pediatrica per carità, i giochini e i sonagli perché in sala d'attesa come lo distrai, pannolino di ricambio e salviette umidificate che fanno solo in pacchi da 6 kg.

Il ponte tibetano della maternità.

E quando finalmente varchi la soglia di casa e sogni solo un bagno caldo e due massaggiatori ad aspettarti, il nano, che non ha emesso vagito nemmeno al momento della puntura, giustamente si ricorda che invece ora gli fa male, che vuole essere coccolato, che ha DIRITTO di piangere, che essere nervosetto è quasi un obbligo altrimenti che neonato è.

E così una nuova esaltante giornata se ne va "in vacca", e non ti resta che consolarti con un barattolo di nutella. Intero. Fino a vederne il fondo di vetro luccicare.



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