lunedì 25 febbraio 2013

Dieci comandamenti per Vittorio


Io a Telefono Casa insegnerò le regole fondamentali per stare al mondo da uomo sano e irreprensibile.

Uno. Dovete pagare. Sempre. Il caffè. La cena. Un pranzo. Il cinema. Le frasi "Famo alla romana" e "avete voluto la parità" stanno alla donna come "il calcio è uno sport inutile" sta all'uomo.

Due. Il calzino bianco in un uomo non è accettabile. Mai. Unica eccezione, il campo da tennis. Di Wimbledon, in finale.

Tre. Le magliette di microfibra elasticizzata per dormire hanno smesso di produrle nel 1997, con la fine di Beverly Hills 90210. Se qualche merceria gestita da nonnaincarriola ve le vuole vendere, denunciatela al Nucleo per la Salvaguardia della Specie. Nessuna donna al mondo ha nel suo sogno erotico ricorrente un uomo in maglietta di microfibra elasticizzata.

Quattro. Ogni donna vuole che sia l'uomo a portare i pantaloni. Ovvio, solo formalmente e per scelte ridicole. Nella pratica potete limitarvi a decidere dove si va a cena. Astenetevi dal voler scegliere dove trascorrere le vacanze estive, a meno che non vogliate passare tutti e 21 i giorni di villeggiatura con una nenia in sottofondo - simile al richiamo islamico alla preghiera - su quanto faccia tutto profondamente schifo e quanto sia cozza la vicina di ombrellone "che dove volevo andare io non la facevano nemmeno passare alla dogana" e quanto il colore della sabbia sia inadeguato e "ma tanto che ti credi, la prossima volta decido io". Siate intelligenti.

Cinque. Dovete amare il sushi. Non dovete FARE FINTA di amarlo perché a noi donne piace tanto e l'uomo che ama il sushi parte avvantaggiato. Se non vi piace, ditelo subito. No, i rolls fritti col gambero cotto e la salsa barbecue NON sono considerati sushi. Se chiedete i rolls fritti a Tokyo si materializza lo spirito dell'imperatore Hiro Hito e vi dà un calcio nel sedere.
Democrazia? Con una donna non esiste democrazia, nemmeno a tavola. Siete sotto esame fin dalla prima uscita. Anzi, già dal messaggio con cui la invitate alla prima uscita. Ogni donna ha in sé i geni di Hitler, impacchettati in autoreggenti e tacco 12.

Sei. A proposito di autoreggenti e tacco 12. La frequenza con cui una donna indossa lingerie sexy e calzature mozzafiato nell'intimità è inversamente proporzionale al numero di uscite con un uomo. Semplificando: mano a mano che la frequentazione va avanti, si cominciano a materializzare calzettoni con antisdrucciolo a forma di zampa di gattino e felpe di pile con la zip. Per arginare questa disgrazia o almeno per ritardarla, date il buon esempio: rispettate il punto tre.

Sette. Il biglietto. Un biglietto può salvarvi la vita. Oltre che aprirvi una gamma infinita di opportunità. Fiori? Regali? Allegate il biglietto, aridi che non siete altro. Potete scriverci qualsiasi cosa, anche disegnarci un fallo stilizzato come alle elementari. Purché non leviate a una donna la sua più grande soddisfazione, tornare tredicenne e chiamare l'amica: "...e poi non sai cosa mi ha scritto sul biglietto..." (Nel caso del fallo stilizzato o di un più comune e banalissimo "con amore", con l'amica mentirà spudoratamente inventando poemi nerudiani, il che rientra nella casella 'bugie bianche' in cui noi donne siamo campionesse mondiali).

Otto. Le vostre bugie non sono mai bianche. MAI. Sono nere. Anzi nerissime, scure, maligne. E verranno usate contro di voi per sempre, finché morte non vi porti via (perché tanto vi sotterriamo, lo dice la statistica).

Nove. Se avete quarant'anni e non vi chiamate George, Paul, Robert, Matt, smettete di vestirvi da bimbogigi. Magliette strappate, jeans attillati, stivaletti da ventenni, zuccotti da liceali. Nel tentativo di sembrare "giovani", sarete invece definiti "giovanili", che nella scala del rodato linguaggio femminile viene dopo "brutti" e prima di "vecchi".

Dieci, per finire. "Kiss" alla fine di un messaggio NO. Non si può fare. Soprattutto se conoscete due lingue, l'italiano e il dialetto della vostra cittadella d'origine. "Baci" andrà benissimo. Non vi avventurate in costruzioni interrogative in inglese a meno che non siate più che certi di cosa state facendo. Se non sapete dove infilare il "do", evitate l'inglese come la peste. O sarete oggetto di una lunga presa per gli zebedei con l'amica di turno (la stessa del biglietto), che quando vi incontrerà non potrà fare a meno di sottolineare quanto siete pippe con le lingue.

Caro Telefono Casa, amore della mamma. Ti ho fatto alto, coi capelli chiari e gli occhi verdi. Ti ho dato già una marcia in più, insomma. Per il resto il senso è: quando esci con una donna sii sempre te stesso. Ma per sicurezza indossa l'elmetto.












1 commento:

  1. Non so se sarò capace di insegnare le stesse cose a mio figlio...intanto però il tuo decalogo me lo stampo!!!

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