giovedì 19 settembre 2013

Comodino e libreria, torna il DIY. E dei pro e contro della nuova dimora

Vabè, dicevamo. La casa nuova. Il marasma. Manco un mobile in giro. E allora le scelte erano due: buttarmi dal terrazzo nuovo - anche lui zozzo incasinato e improponibile - oppure rimboccarmi maniche e cervello ed autoprodurmi un po' di cosette.

Insomma il loop del Do It Yourself è ripartito alla grandissima. Diciamo che al momento mi sono un filino inchiodata sulle cassette della frutta, ma conto di sfogarmi presto su altro (ad esempio su quel meraviglioso baule che mi ha lasciato la vecchia inquilina, di cui allego foto. Diventerà l'armadio di Vittorio). Il fatto è che ho il mercato rionale sotto casa e ogni volta che passo là davanti con la macchina arraffo sei o sette casse di legno. E ogni volta, rigorosamente, Lui mi cazzia dicendo che si vergogna di me - che (testuali parole) "frugo nella spazzatura come una barbona". Lui, che del magico mondo del recupero e dell'arredo non capisce una mazza. Lui, che ha ricevuto in dono un meraviglioso comodino sul quale poggiare le cose che fino a quel momento giacevano per terra. Lui, uomo ingrato.

Dunque un bel comodino con le rotelle. Quattro, chiaramente. 3 euri l'una. bomboletta di smalto azzurro spray, 5 euri. Tempo di realizzazione 20 minuti.

E poi una libreria piccolina. In un paio d'ore era finita. Ho usato direttamente la cementite bianca, una sola passata. Poi ho dipinto le lettere in grigio.
Vantaggio: non ho più i libri negli scatoloni e non ho la fretta di comprare un mobile tanto per comprarlo.
Svantaggio: per ora puzza (è cementite naturale e atossica ma fa un odore repellente) e se non ci metto una vernice flatting opaca probabilmente tra qualche mese sarà ingiallita e non lavabile. Ma chissenefrega.

A proposito di vantaggi e svantaggi, tirando fuori oggetti dagli scatoloni è spuntato un blocco di carta diviso in due, PRO e CON (per gentile concessione natalizia della mia amica Vale). In un momento di grande depressione da tempochecorre/vittoriosenzaunacamerettapronta/nientefrigoperconservarelattefrescoeavocado ho compilato la sua prima pagina. Ed ecco qua. Ho scoperto che in fondo questa casa ha un certo numero di pro che sono altamente competitivi con i contro.

Esempio uno: avere in camera da letto una porta a specchio in ferro battuto che ho disegnato io. Specchio il cui di me riflesso è assai assai dimagrente - il che di prima mattina fa un gran bene.

Esempio due: lo specchio assai dimagrente dà accesso a una cabina armadio. Ancora non ha proprio tutte le sembianze della cabina armadio, sembra più Nagasaki dopo lo sgancio dell'atomica. Però diventerà presto una cabina armadio vera, ed io la sogno da quando avevo sei anni.

Esempio tre: la quasicabina contiene una scarpiera fatta da me medesima (costo tra mensole e strutturina circa 120€ e un paio d'ore per assemblarla), dove riporre i miei tacchi e venire finalmente a conoscenza del fatto di averne una valanga ingestibile. Quando non hai una scarpiera e le tue scarpe giacciono raminghe seppellite qua e là (sottoilletto/sottoleborse/sottoivestiti/dilàall'ingresso/nellosgabuzzino) te le dimentichi. O meglio, fingi di dimenticarle e corri a comprarne delle altre. Morale, otto virgola cinque metri lineari di ripiani sono già sgionfi ed esauriti.

Esempio quattro: se apri gli occhi all'alba c'è una luce rosso fuoco che penetra nelle fessure della tapparella regalandoti il migliore dei risvegli. Nei tre anni a Trastevere mi è mancata la luce. È un dono, davvero.

Esempio cinque: hai la mamma due piani sotto. Questo punto devo ancora capire bene se si collochi sulla sinistra o sulla destra del foglio.

















1 commento:

  1. Puz stai benissimo, specchio o non specchio, nella foto sei un chiodo!
    Ho intravisto le Sergio Rossi della laurea, giusto?ricordo l'acquisto-purga!
    Lili

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