lunedì 7 ottobre 2013

Il regalo del buongiorno


C'è chi ti fa trovare una rosa rossa sul comodino e un biglietto con le quattro parole magiche in grado di far svegliare bene anche la più irritabile delle donne: "buona giornata amore mio".

E poi c'è quello che ti conosce abbastanza bene da sapere che in questa fase della tua vita con la rosa rossa ti aumenta solo il giramento di zebedei. Perché se anche dovessi trovare un vaso in cui metterla (non prima di aver rovistato nei dodici scatoloni che ancora popolano casa nuova, sparsi qui e là) non avresti poi dove appoggiarla. Perché i mobili non ci sono. E a quel punto che fa, il tuo Lui? Ti regala direttamente il mobile.

Un paio di giorni fa. Vieni svegliata dal citofono alle ore otto, nell'unico giorno storico in cui il mostro aveva deciso di lasciarti dormire mezz'ora in più. Vai ad aprire bofonchiando cose irripetibili, risoluta che se si tratti di pubblicità o di testimoni di Geova scenderai le scale quattro a quattro per fare uno dei tuoi show preferiti, quelli in stile zia Peppina, con occhio sbarrato e ciabatte ai piedi, ché la mattina è sacra e il sonno è sacro e lei come si permette e ma lei se ne vada affa... Vabè. Non fai nemmeno in tempo a pensarle, queste cose, perché quando alzi la cornetta un signore gentile esclama "Buongiorno, Lelli, per il mobile".

I due neuroni del turno della mattina si mettono in moto molto prima di te e in un attimo associ quel nome con il mobile bar bianco che hai visto solo un paio di giorni prima a via Margutta.

Quel posto è il paradiso dei tessuti (e in particolare dei velluti lavorati), e tu ci trascorreresti la tua intera esistenza sperando di avere un numero sufficiente di poltrone da ritappezzare usando almeno un decimo del ben di dio che c'è là dentro. Tu ci trascorri il tempo sufficiente a: innamorarti di un paio di pezze colorate; far comprendere a tutti gli avventori che tuo figlio è un cagacazzi egocentrico che manco due stoffe in pace che quello urla come un'aquila; fregartene completamente che quello è un mobile bar da usare come isola (davanti è aperto e dietro ha la scritta "bar" in legno grezzo) e invece a te serve una roba da appiccicare a un muro in un corridoio. Esci con il biglietto da visita del signor Andrea, con l'ordine per 2.50 mt di velluto meraviglioso (del cui uso parlerò più avanti), con la scimmia urlatrice e con Lui assai scoglionato perché le stoffe gli dicono più o meno quanto il fantacalcio dice a te.

Che dire? Sei una donna fortunata. A parte i canyon che ti lascia sul pavimento nuovo dopo la doccia, a parte i peli della barba irti che ti si infilzano sotto i piedi perché sono un po' ovunque, a parte il dentifricio spremuto dal capo anziché dalla coda, a parte che ti frega lo shampoo per portarselo in palestra e non te lo rimette a posto, a parte il monopolio pressoché assoluto del bagno alla mattina e alla sera, ogni tanto Lui una la azzecca. Adesso che hai dove metterla non ti resta che aspettare la rosa rossa.

Piatti, posate, bicchieri, vasi e vasetti. Un paio di scatoloni così sono fuori gioco. Te ne rimangono solo dieci. Ancora non hai capito bene come arrederai questo angolo. Per adesso ci hai messo i vasi di vetro di Studio Forme. Poi si vedrà.

Ps: a proposito del mobile bar, dopo la bella sorpresa abbiamo scoperto che da Maisons du Monde vendono Newport, quasi identico e che chiaramente costa quasi la metà. Per non darti due chiodate continui a ripetere a te stessa che ha i ripiani meno mossi e che dopo la sedia a dondolo la fortuna là dentro ti ha già baciata.





























3 commenti:

  1. Questo post casca a pelino, visto che anche io sto arredando:D Bellissimo questo "regalo del buongiorno".

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    1. Grazie bella :) un solo consiglio: non avere fretta. Le cose giuste ti capiteranno davanti agli occhi man mano. E saranno le migliori! ;)

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  2. che bello quel "mobile-bar" porta bottiglie !!!:) anch'io devo cominciare a guardarmi intorno.. c'è pieno di cose bellissime che sfruttano ogni tipo di spazio ormai :)

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