lunedì 21 ottobre 2013

Nome sbagliato e lampadario storto

Ti si presenta a casa alle ore otto con quel suo solito sorrisetto beota stampato in faccia, che vorresti strapparglielo con le unghie.

Tu lo sai che anche oggi combinerà un casino, ma ti dici "la giornata è cominciata da mezz'ora, la settimana pure, posso partire già col piede storto, diffidente?". Sì. Puoi. Anzi devi. Dovresti decisamente imparare che uno non intelligente fino a ieri, difficilmente si trasformerà in Einstein nella notte.

"Non si preoccupi Signorina (?!), ho tutto, ho capito tutto, ci penso io".

CI PENSO IO. Un altro segnale, il solito, il preludio alla tragedia.

L'elettricista di mia madre è un personaggio bonario, ma difficile da inghiottire. Si chiama Michelangelo, i genitori devono aver scelto il nome con le migliori intenzioni e un ottimo auspicio. E invece l'ironia della sorte ha voluto che lui abbia mani pratiche ma disarticolate rispetto al cervello, cioè mani e cervello fanno cose ma senza essersi parlati prima. E il risultato letale solitamente ricade sull'utente finale, che poi sarei io.

"Michelangelo mi ascolti bene: io devo andare via ma prima bisogna che montiamo il lampadario anni '70 insieme, perché è grande, i fili d'acciaio sono regolabili e servono due persone per metterlo dritto. Poi c'è quell'altro lampadarietto da appendere in corridoio e infine LA COSA PIÙ IMPORTANTE, l'applique da mettere sopra al lavandino perché la mattina non ci vedo. Ok?"

"No il lampadario grande me lo monto da solo, è una stupidaggine. L'applique pffff, una cretinata. Dieci minuti. Vada vada vada. Ci-pen-so-ì-o".

Quando torni la sera e trovi il lampadario anni '70 storto e l'applique che non funziona, vorresti per un attimo dimenticare il fioretto dei dolci e affondare la faccia dentro pizza e nutella finché il picco di glicemia non ti uccida.

Se lo avessero chiamato Guglielmo, Marconi sarebbe già resuscitato e morto d'infarto tre volte.

Meno male che ci ho il lampadario anni '70, che me lo guardo e mi consolo.

6 commenti:

  1. Ahahah! anche io mi dimentico sempre la diffidenza e penso sempre di essermi sbagliata la volta precedente, che qualcuno non può essere così stupido! e allora zac! mi fregano di nuovo.
    Cmq il lampadario sembra dritto dalla foto! Kartell?

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    1. Ancora non è precisamente a piombo purtroppo. Non è Kartell, è la lampada Bella Donna di Mauro Bertoldini. È un preziosissimo regalo che ho ricevuto da un'amica amante del design. Me l'ha voluta regalare perché da lei il giallo del vetro cozzava con il giallo delle pareti. Insomma ho un pezzo unico a casa, senza contare che adoro chi me l'ha donata :)

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  2. Con certi personaggi MAI abbassare la guardia!!!! :-)

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  3. Ti presenterei il mio elettricista, ma non penso faresti un affare!!!
    Anche il mio macellaio chiama tutte le sue clienti 'signorina'; quando lo fa con mia nonna di 87 anni, ti dirò, mi fa sempre scappare un sorriso.

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    1. Eheh, con me invece il pescivendolo del mercato. Stamattina "signori' io ancora nun ce credo che quello è suo figlio, sembra suo fratello". Potrebbe vendere ghiaccio agli eschimesi...

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