martedì 14 gennaio 2014

San Valentino da mangiare - idee #1

Fra esattamente trenta giorni da ora si assisterà al solito teatrino delle due facce della stessa medaglia. Da un lato quelli a cui viene un attacco di orticaria solo al sentire "San". Che rifuggono il festeggiamento come la peste bubbonica. Che "tu/festeggi/sanvalentino/sacrilegio/oh/sacrilegio/tu/fautoredelconsumismoglobale/oh/possa/tu/schiattare/contuttiicuorieibaciperuginaelerosedeipoveripakistani/oh/cheamarezza. Insieme a loro, lo/a sfigato/a zitello/a ultraquarantenne che vive con la mamma e trascorrerà la serata a guardare Harry ti presento Sally su canale 5, sperando che anche per sé esista nel futuro un ristorante prestigioso, un tavolino apparecchiato per due, una candela accesa, duemila rose da ricevere o regalare, cuoricuorieancoracuori e una pioggia di baci perugina che durino almeno fino a pasqua.

Dall'altro lato della medaglia, quelli che aspettano San Valentino con la stessa intensità con cui Simona Ventura aspetta che inventino il botox autoinstallante. Che il tavolino, il ristorante, la candela, l'acquazzone di baci perugina e tutti gli annessi li hanno prenotati circa due mesi prima perché non si sa mai.

Ecco. Io non sto da nessun lato della medaglia. Sono sul bordino, quello zigrinato. Quello che se un uomo mi si presenta il 14 febbraio coi baci perugina deve augurarsi che vi sia un pronto soccorso nei paraggi. Ma che se lo stesso uomo mi dice "stasera amore ho la partita. perché noi a san valentino siamo moderni e queste stronzate non le consideriamo proprio, vero?" può andare serenamente a vedere la partita ma gli conviene dormire in loco perché quando torna trova una nuova serratura e le valige sul pianerottolo. Ecco. Un miscuglio che rappresenta una iattura per l'homo superficialis, che ti vuole sistemare con il minimo sforzo. Ci vogliono semplicità e ragionamento. Che si tratti di piccole cose o di gesti eclatanti.

Comunque, ciò detto, questo è l'unico periodo dell'anno in cui i cuori e la parola "lovelovelove" mi danno meno malessere, mettiamola così. E' una roba che ha da essere un po' melensa, il Valentine's Day. Non ci si può far nulla. Una roba da stomaci forti.

Nei trenta giorni a venire condividerò di quando in quando qualche idea di wrapping, piccoli regali, decori e gesti quotidiani in vista di San Valentino. Quelli del lato A della medaglia possono cliccare sulla x in alto a destra al primo accenno di orticaria.

Oggi parto con roba che si mangia!














2 commenti:

  1. yum yum! coccole e glicemia!
    io ammetto di essere indifferente a questa romantica ricorrenza, ma l'anniversario...ah, l'anniversario...peste lo colga se lo dovesse dimenticare!

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  2. Come vorrei che le regalassero A ME queste cose buone!!!

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